Visite guidate

Se dovessimo trovare una sintesi, una sorta di slogan per descrivere Trivento, potremmo dire: 

un elegante merletto medievale poggiato su un’ordinata maglia di strade romane, incastonato in un territorio in perfetto equilibrio fra la costa e la montagna del Molise.

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I Romani lo resero uno dei centri più importanti dell’antico Sannio, e questa importanza, che è rimasta nel Medioevo e fino all’immediato dopoguerra, la puoi trovare osservando i suoi palazzi nobiliari o borghesi, il castello poi divenuto Palazzo Colaneri, la preziosa cripta o ascoltando le tante storie di grandi o piccoli uomini che ti racconteremo.

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Trivento è sede vescovile da almeno mille anni e ha dato per secoli istruzione a migliaia di persone. Non avendo una tradizione industriale legata ai metalli (come Agnone per il rame e Frosolone per l’acciaio), ha sviluppato infatti una colta borghesia che ha dato personaggi illustri nati o formatisi qui: da Eldo Di Lazzaro, autore di Chitarra romana e Reginella campagnola (poi ripresa con il nome di Woodpecker Song da Glenn Miller e Frank Sinatra) ad Antonio Cardarelli, il medico originario di Civitanova del Sannio che studiò nel nostro Seminario vescovile e divenne celebre a Napoli come il Grande Clinico, dotato di straordinarie e leggendarie capacità diagnostiche.

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Certe tradizioni non scompaiono, insomma. Del resto, non in tutti i paesi del Molise, al di sotto della croce di strade che s’incontrano in Piazza Cattedrale, si celano il cardo e il decumano di un municipio romano. Del resto il suo territorio, nell’antichità, era vastissimo e comprendeva numerosi templi e centri sannitici come Pietrabbondante e Agnone.

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Visitare Trivento significa fare esperienza di tutto questo come percorrendo un ponte: sotto scorrono duemila anni di storia in cui le vicende politiche di regni e imperi si intrecciano con quelle locali di una piccola terra, il Contado di Molise, che cela molte sorprese; sopra, vi transita da sempre un flusso di condottieri, mercanti e viandanti, monaci celestiniani, prodotti che sono rimasti nella ricca gastronomia locale e storie che legano Trivento da un lato al mare, dall’altro alla montagna.